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domenica 25 novembre 2012

Capital Markets in the 21st Century

"Join ABA International and The Law Society of England and Wales International Division for:
Capital Markets in the 21st Century
29 November 2012
Law Society of England and Wales Offices, London, United Kingdom
Topics include Trends in Equity Capital Markets and Trends in Debt Capital Markets, Cross-Border Listing Issues, Tax Update, Regulatory Developments and more.
Group discounts are available for organizations which register 6 or more delegates at the same time. Please email events@lawsociety.org.uk with the delegate details to tak

Sul sito troverete tutte le info necessarie  http://services.lawsociety.org.uk/events/node/54823


IV SALONE DELLA GIUSTIZIA E CREDITI FORMATIVI

Vi giro una comunicazione arrivata sulla mia mail

"Cari Colleghi,
dal 29 novembre al 1° dicembre 2012 ore 10.00/18.00 si terrà alla Fiera di Roma (Via Portuense, 1645 - INGRESSO NORD PADIGLIONI 7-9-10) il “4° Salone della Giustizia”.

 (Link:   http://www.salonedellagiustizia.it/home.php?lang=ita ).
All’interno della manifestazione culturale si svolgeranno numerosi convegni e workshop su aspetti attuali della professione forense ed in materia di giustizia.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma parteciperà con un proprio stand condiviso con il partner tecnologico Lextel, nel quale verranno svolte molte attività formative, tra cui alcune di avviamento all’uso del Processo Civile Telematico e della posta elettronica certificata.
Analogamente al 2011, a tutti gli Avvocati e Praticanti che si recheranno presso il “Salone della Giustizia” e che presenzieranno alle predette attività formative per almeno tre ore in una giornata, saranno attribuiti giornalmente n. 6 crediti formativi, di cui n. 1 deontologico.

La presenza, sia in entrata che in uscita, dovrà essere fatta rilevare presso lo stand dell’Ordine di Roma senza necessità di preventiva prenotazione.
Vi invitiamo a partecipare numerosi.

Cordiali saluti.


Il Presidente                                                    Il Segretario
Mauro Vaglio                                                  Pietro Di Tosto"
 

lunedì 19 novembre 2012

L'ESECUZIONE FORZATA E LA RICERCA DEI BENI DEL DEBITORE NEL NUOVO PROCESSO CIVILE


Roma 30 novembre 2012 (dott. Francesco Cottone)
Catania 1 dicembre 2012 (dott. Raffaele Rossi)

Formazioni continua avvocati:

Roma: n. 7 crediti formativi
Catania accreditato 7 ore CNF

Quota di partecipazione: € 190,00 +iva" (Tratto da  e per maggiori info su http://shop.altalex.com/index.php/corsi-in-aula.html)

Responsabilità del medico e della struttura sanitaria

"LA RESPONSABILITA' DEL MEDICO E DELLA STRUTTURA SANITARIA

“Aggiornato con le recenti  novità del c.d. Decreto Balduzzi, così come modificato dalla l. 8.11.2012 n. 189  in materia di “medicina difensiva”, “riordino dei medici di famiglia” e “attività sportiva”

Bologna 28 novembre 2012
Firenze 1 dicembre 2012
Milano 14 dicembre 2012
Mestre 9 marzo 2013


Relatore: Cons. Domenico Chindemi (Corte di Cassazione)
Formazione continua avvocati: accreditato 7 ore CNF" (tratto da http://shop.altalex.com/index.php/seminario-responsabilita-del-medico.html)

IL RICORSO PER CASSAZIONE CIVILE: MOTIVI, TECNICHE E STRATEGIE

INTERESSANTE:

"IL RICORSO PER CASSAZIONE CIVILE: MOTIVI, TECNICHE E STRATEGIE

Aggiornato con le modifiche introdotte  dal d.l. 22 giugno 2012, n. 83 , convertito con modificazioni nella legge n. 134 del 2012, ha, tra l’altro, riscritto il numero 5 del primo comma dell’art. 360 c.p.c. ed ha introdotto l’art. 348 bis relativo alla inammissibilità dell’appello e al ricorso per Cassazione contro la sentenza di primo grado

Milano 24 novembre 2012
Roma 5 dicembre 2012
Catania 15 dicembre 2012

Relatori: Cons. D. Chindemi (Roma)  Cons. A. Spirito (Milano e Catania)

Formazione continua avvocati: accreditato 7 ore CNF
€ 190,00 +iva
Sconti di gruppo:3 partecipanti a € 152,00 (+iva) ciascun" (maggiori info da http://shop.altalex.com/index.php/corsi-in-aula/ricorso-cassazione-civile-1.htm)

attività giudiziale dell'avvocato terminata prima del 23.07.2012: liquidazione secondo tariffe

"...Ne consegue che qualora l'attività giudiziale dell'avvocato della parte vittoriosa - con riferimento come detto ai singoli gradi - sia terminata prima del 23 luglio 2012 e della caducazione definitiva delle tariffe forensi, per la liquidazione giudiziale delle spese si dovrà fare riferimento alle tariffe forensi; qualora, invece, la conclusione dell'attività difensiva, con il compimento dell'opera professionale, abbia luogo dopo l'intervenuta abrogazione di dette tariffe - come accade nella specie in relazione al presente giudizio di cassazione - l'entrata in vigore dei nuovi parametri ministeriali farà sì che la liquidazione giudiziale delle spese di soccombenza avvenga in base a questi e non più in base alle previgenti tariffe, ancorchè alcune attività siano state svolte nel vigore di queste" (Cass. civ., Sez. Lav., 5 novembre 2012, n. 18920 - estratto da www.altalex.com)

Due seminari di deontologia: il 26.11.2012 ore 13:00/18:00


Vi segnalo questi due seminari di deontologia, mi sembrano molto interessanti:
"1. Lunedî 26 Novembre 2012 ore 13.00 / 16.00 Convegno Gratuito sul tema AVVOCATI E UTILIZZO DI INTERNET (tre crediti formativi di natura deontologica) - Prenotazioni tramite il form presente sul sito www.matteosantini.org Relatori: Prof. Avv. Paolo Galdieri (Universitá LUISS), Prof. Avv. Gianluigi Ciacci (Universitá LUISS), Prof. Avv. Telesio Perfetti (Universitá di Perugia), Avv. Matteo Santini.
2. e a seguire ... LA PRIVACY NELLA FASE ISTRUTTORIA DEL PROCESSO CIVILE h17/20 (Sala Conferenze della Chiesa Valdese - Via Pietro Cossa n. 40) - tre crediti formativi di cui 2 di natura deontologica - Prenotazioni tramite il form presente sul sito www.matteosantini.org" (tratto dal sito www.matteosantini.org)

domenica 18 novembre 2012

Pranzo a Via di Ripetta da Buccone

Buongiorno a tutti,
Colleghi e Non e buona domenica!
Oggi a pranzo, se volete, ci vediamo all'enoteca Buccone a Via di Ripetta n. 19/20.
"...In origine rimessa di Carrozze dei Marchesi Cavalcabò, poi Osteria e dal 1969 trasformata in enoteca. Prima enoteca a Roma a servire alla mescita vini di un certo livello, fra i quali ricordiamo il famoso Picolit, dal 1980 dopo la scomparsa del signor Domenico Buccone la moglie Maddalena ha ampliato l’offerta inserendo ricercatezze alimentari, pasta, miele, marmellate..."(maggiori info su e da www.enotecabuccone.com)

Per parlare di altro (no diritto per favore, almeno oggi) di noi, delle nostre idee e del futuro e soprattutto per mangiare bene!

venerdì 16 novembre 2012

GUIDO MARTINETTI, fondatore di GROM, il gelato italiano più famoso nel mondo, illustra i segreti del successo


Ho preso un "caffè virtuale" con Guido Martinetti, il giovane imprenditore che, insieme a Federico Grom, ha già creato un impero: GROM, il gelato italiano più famoso nel mondo...

"L’incipit del Suo libro è un fiordaliso stilizzato, con preghiera rivolta al lettore di conservarlo con cura insieme ai propri sogni.
Ricorda, anche nella grafica, il piccolo principe: “E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.
Sembrerebbe un imprenditore poeta, diverso nell’immagine dall’imprenditore medio italiano in doppio petto; Lei è un homo novus?

 L’uomo, fondamentalmente, vive di emozioni ed è questo che io e Fede cerchiamo di non dimenticare quando, da imprenditori, facciamo il gelato… o quando scriviamo un libro! Quando ho scritto “Grom. Storia di un’amicizia…”  era questo che volevo trasmettere, sia “letterariamente” che nella cura dell’estetica delle pagine o delle illustrazioni, che sono quelle delicatissime di una giovane mamma, Gabriella Bianco. Saint-Exupéry, l’aviatore, lo aveva capito. Noi, purtroppo, non siamo alla sua altezza.
… mi sento un “homo vetus”… “all’antica!”. O almeno spero di averne il senso dell’educazione e il saper fare.
Quale è, in realtà, la chiave della sua affermazione professionale? Il Suo valore aggiunto è dato dalla passione o dall’ambizione.
Sicuramente dalla passione.
Quanti anni aveva quando ha deciso di cambiare vita? Quale è stata la forza motrice di “Grom”?
Avevo 27 anni e ho avuto la fortuna di incontrare Federico, che aveva solo un anno in più, ma era più maturo. Come ho scritto nel libro, le sue gambe allora erano più solide. La forza motrice di Grom è stata quella: l’amicizia tra due persone con attitudini diverse ed uguale educazione.
Da cosa si riconosce l’unicità di un’idea?
Dallo stupore negli occhi delle persone che la sentono per la prima volta.
Reputa agevole per un giovane accedere ad un finanziamento statale in questo paese? Questo è un paese per vecchi?
No, non penso che sia agevole. Ma penso che sia possibile.
No, penso che sia un paese per persone determinate e competenti.
Un progetto deve essere affiancato sin da subito da un sostegno pubblicitario oppure la pubblicità è uno stadio successivo da implementare solo all’esito del gradimento del prodotto? In altre parole il passaparola è sufficiente?
Gli investimenti nella comunicazione, ammesso che ci sia la qualità del prodotto – l’unico elemento realmente imprescindibile –, tendono ad accelerare i tempi della notorietà del marchio. Il passaparola può essere sufficiente, ma richiede tempi più lunghi.
Ha dichiarato di non essersi mai occupato di politica, ora la politica parla di Lei, ed anche con una carta “preoccupazione”: è così temuto perché rappresenta un modello interessante? Cosa pensa di chi la definisce un gelataio?
“Gelataio” è il termine con il quale io stesso amo definirmi ed è quello che descrive il lavoro che faccio e che amo! Personalmente, la trovo anche una parola romantica e musicale… !
Non credo, però, che il mondo della politica mi guardi con “preoccupazione” o “timore”. Penso, piuttosto, che abbiano realizzato che c’è un grande bisogno di persone perbene e spero che in me abbiamo visto semplicemente questo: una persona perbene ed educata. Al momento, però, non sono interessato a scendere in politica. Come le dicevo, amo fare il gelataio.
Nel suo mondo di sogni, fiori e gelati si è mai scontrato contro la competizione e l’invidia? Lei è un uomo invidiato?
Mi sono scontrato più volte con la falsità gratuita, legata forse all’invidia, forse all’ignoranza. Ma comunque sempre dannosa (almeno per il morale).
Nel libro invita il lettore a circondarsi delle persone giuste. Quante volte incappiamo in adulatori o sfruttatori. Come si riconosce una personalità positiva?
Dalla pulizia dello sguardo. E dalla sensazione che dia più valore a quello che è, alla sua “faccia” (non in senso estetico, ovviamente!), che a quello che possiede.
Come vi siete conosciuti, anzi “riconosciuti” con Federico Grom e cosa vi accomuna?
Ci siamo conosciuti durante il servizio militare, che abbiamo prestato entrambi come accompagnatori di invalidi di guerra. E ci siamo “riconosciuti” durante le chiacchierate notturne all’ospedale militare di Torino. È stato in quelle occasioni che è venuta fuori l’educazione che ci accomuna.
Per avere successo è necessario lavorare poco ma intensamente o molto ma lentamente? Quale è il suo tetrafarmaco?
È necessario lavorare intensamente e molto a lungo. Specialmente su se stessi.
Charles Forte diceva che ogni attività per avere successo deve essere posizionata al centro di una grande città, lei concorda?
Penso che sia un’affermazione valida, generalizzando, ma non assoluta.
Trovo meraviglioso il Suo mondo di sogni, amici leali, gelati e fiori. Ha idea di cosa vuol dire vivere con 1000,00 al mese?
 Perfettamente. A 25, 26 anni era quanto percepivo.
Cosa consiglierebbe ad un giovane libero professionista per affermarsi in una categoria iper inflazionata?
Di essere determinato, lavorare intensamente, continuare a studiare per essere preparato.
Cosa mi risponderebbe se Le dicessi che non ho mai mangiato un Suo  gelato? (non si preoccupi questa non la pubblico)?
Le risponderei che non ha perso nulla, perché ci sono tanti bravi gelatai… !
Cosa risponderebbe se Le dicessi che Lei ci piace molto?
 … che ha bevuto un bicchiere di vino rosso di troppo!"
(Guido Martinetti, Torino 16.11.2012. Immagine tratta dal sito http://www.gromlibro.it/).

giovedì 15 novembre 2012

SEMINARIO DI DEONTOLOGIA: “I CONTRIBUTI PUBBLICI AGLI AVVOCATI PER FORMARE I GIOVANI IN APPRENDISTATO”

"SALA UNITA’ D’ITALIA DELLA CORTE D’APPELLO DI ROMA
(SEDE VIA VARISCO)

LUNEDI' 19 NOVEMBRE 2012
DALLE ORE 13.30 ALLE ORE 15.30
Seminario di formazione e di aggiornamento
in materia di deontologia e ordinamento professionale
“I CONTRIBUTI PUBBLICI AGLI AVVOCATI PER FORMARE I GIOVANI IN APPRENDISTATO
Introduce e coordina
Avv. Antonella Sannino
Vice Presidente APL - Avvocati per il Lavoro
Relatori
Avv. Riccardo Bolognesi
Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Roma
Avv. Paola Pezzali
Presidente APL - Avvocati per il Lavoro
Dott.ssa Carmen Conte
Formare s.r.l.

E' stato richiesto il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
Saranno attribuiti due crediti formativi deontologici

Per partecipare è necessario effettuare la prenotazione on line
sino ad esaurimento dei 200 posti disponibili.
Ottenuta la conferma automatica dell’iscrizione stampare e compilare l’allegato modulo
da consegnare all’ingresso della Sala (senza spedirlo)" (tratto dal sito http://www.avvocatiperillavoro.it/1/seminari_apl_2049339.html)

mercoledì 14 novembre 2012

SEMINARIO: "IL PROCESSO TELEMATICO" - 3.12.2012 ore 13.30 Aula Magna della Chiesa Valdese - Via P. Cossa, 40

"L'Associazione degli Avvocati Romani presenta il convegno "Il Processo Telematico" (vedi locandina) che, nell'ambito di un consolidato rapporto, inaugura una serie di eventi formativi su argomenti di stringente attualità, prendendo spunto da argomenti trattati in pubblicazioni edite dalla prestigiosa Casa Editrice Gappichelli Editore.
La formula di questi eventi formativi comprende un costo di iscrizione includente sia la partecipazione al convegno che l'acquisto del libro, scontato di circa il 25% sul prezzo di copertina.
Versando la quota d'iscrizione direttamente sul c/c della Giappichelli Editore (in questo caso di € 25,00 - vedi modulo d'iscrizione comprensivo di IBAN) il partecipante avrà diritto a: 1) assistere all'evento formativo; ricevere il libro come materiale didattico, 3) acquisire i crediti formativi previsti (in questo caso tre).
La fatturazione sarà operata dalla Giappichelli presso l'indirizzo email contenuto nel modulo di iscrizione.che sarà inviato dagli iscritti, come sempre, al n. di telefax dell'AAR 06-36006316" (tratto da  http://www.associazionedegliavvocatiromani.it)

lunedì 12 novembre 2012

Avete presente GROM il gelato italiano più famoso del mondo? Avete presente il suo fondatore Guido Martinetti?Domani lo intervisto per VOI...

"Nel tempo di due panini e due birre avevamo deciso di cambiare vita. Avremmo lasciato quella che avevamo e, finalmente, preso in mano la nostra. Non ci avrebbe deluso. A noi, in cambio, chiedeva solo di non deludere lei" (tratto da "GROM, Storia di un'amicizia, qualche gelato e molti fiori")

domenica 11 novembre 2012

Una proposta di legge sulla procedura partecipativa di negoziazione assistita da un avvocato?

Che ne pensate? il testo dal sito della camera:
 http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/apriTelecomando.asp?codice=16PDL0049450

Avevo mandato una mail a leggioggi...

Quando ho aperto il blog, in preda a mille paranoie di diritto di autore, ho inviato una mail a www.leggioggi.it, per chiedere se mi autorizzavano a pubblicare il loro link sul blog. Non ho mai ricevuto risposta. Oggi ho però scoperto che leggioggi permette (non so se il servizio esistesse già, ma molto probabilmente si) di pubblicare sul proprio blog un collegamento diretto con il loro sito. Ho derito subito al servizio utilissimo. E ringrazio Leggioggi per l'idea eccellente!

Ma chi è Calamandrei? risponde Cent'anni di solitudine

a: "Potresti regalargli un libro magari con la firma di Calamandrei, se cerchi sec me lo trovi";
b: "Bella idea! però a trovarlo";
c: "Ma chi è Calamandrei?"
a: "..."
b: "......"
c: "Ma chi è Calamandrei?"
a pensa a 100 anni di ignoranza e poi fa un salto mentale a "Cent'anni di solitudine" ed a quel passo meraviglioso:
"...All'Alba, dopo un consiglio di guerra sommario, Arcadio fu fucilato contro

un muro del cimitero. Nelle due ultie ore della sua esistenza non riuscì a capir perchè era scomparsa la paura che lo aveva tormentato fin dall'infanzia. Impassibile, senza nemmeno preoccuparsi di far mostra del suo recente coraggio, ascoltò gli interminabili capi d'accusa...Pensava alla sua gente senza sentimentalismi, IN UN SEVERO RENDICONTO CON LA VITA, cominciando a capire quanto amava in realtà le persone che più aveva odiato...Nella scuola semidistrutta dove aveva provato per la prima volta la sicurezza del potere, a pochi metri dalla stanza dove aveva conosciuto l'incertezza dell'amore, Arcadio TROVO' RIDICOLO IL FORMALISMO DELLA MORTE. IN REALTA' NON GLI IMPORTAVA LA MORTE, MA LA VITA, EPER QUESTO LA SENSAZIONE CHE PROVO' QUANDO PRONUNCIARONO LA SENTENZA NON FU UNA SENSAZIONE DI PAURA MA DI NOSTALGIA..." (Cent'anni di solitudine, Gabriel Garcia Marquez, 1967)

Mi sono innamorata di un posto delizioso con gente ambiziosa e vulcanica

Verità è bellezza, bellezza è verità
Vi consiglio uno studio meraviglioso nel cuore di Roma, in Via dei Cappellari n. 87 che mi ha letteralmente stregata.
Organizzano (sarò pantofolaia io, ma è la prima volta che lo sento) aperitivi ed incontri con cura del corpo...
Sono giovani ed ambiziosi e mi assicurano un trattamento (economico) di favore per Voi ad un solo prezzo: il passa parola!

www.hairartsound.com

Via dei Cappellari n. 87

Roma 06.64760571.


sabato 10 novembre 2012

URGENTE CORSO IN TEMA DI APPALTI PUBBLICI INIZIO LUNEDI' PROSSIMO 12 NOVEMBRE

Corso in tema di appalti pubblici INIZIA LUNEDI' PROSSIMO

ore: 20 - articolate in tre incontri

Prima data: lunedì 12 novembre, dalle 9.00 - 18.00

Platea: dipendenti di CapitaleLavoro, società in house della Provincia di Roma

Location: Via Beniamino Franklin 8 (Testaccio)

PER MAGGIORI INFO: 
Avv. Paolo Mauriello 
 cell. 339.576.34.84 
email: paolo.mauriello@gmail.com

DUE SEMINARI DI DEONTOLOGIA IL 13 E IL 15 NOVEMBRE



IMPORTANTE (torniamo a noi che è meglio) vi segnalo due seminari di deontologia che si terranno il 13 ed il 15 novembre p.v.:

1) "Proposta per l'Italia: deontologia e libertà d'espressione" a Roma il 13 novembre 2012, presso la Corte di Appello di Roma, Sala Unità d’Italia, Via Varisco n. 3.
Per prenotarsi inviare una mail al seguente indirizzo: propostaperlitalia@gmail.com
 
2) "GIUSTIZIA DIGITALE: LA INFORMATIZZAZZIONE DEL FORO DI ROMA TRA TECNOLOGIA E DEONTOLOGIA" a Roma, il 15 novembre 2012, sull'informatizzazione del foro di roma, sui social network (3 crediti). Iscrizioni sul sito Alleanza Forense per la Giustizia: http://www.alleanzaforenseperlagiustizia-afg.it/

da un anonimo coraggioso a cui non piacciamo proprio per niente (per din dirindina...)

Vi riporto il testo che mi è arrivato via mail (di sicuro ci sarà un meccanismo di protezione dati che passa per Singapore e per Topolinia del nostro acker anonimo!):
"Certo che hai avuto una bella idea... la nostra prima donna.
Non ti dai mai per vinta eh?
Sul Tuo blog non vado perchè lo trovo noioso ed inutile.   
Dovresti lasciare spazio alle associazioni che già esistono!
Ci sono delle gerarchie che vanno rispettate!
I "giovani avvocati" come te dovrebbero imparare che ci sono dei sistemi che non vanno alterati e che comunque il Tuo contributo non lo desidera nessuno!"

 

venerdì 9 novembre 2012

Ma perchè non facciamo in modo che l'accesso alla professione forense diventi selettivo e serio?
Perchè il notaio ed il giudice si prendono il nostro "titolo di riserva" per poi cimentarsi nei grandi concorsi? Perchè ogni anno diventa avvocato gente che non esercita, non ha mai esercitato e non eserciterà mai la nostra professione?
COME SI PUO' PRETENDERE DI FARE UNA PROFESSIONE DIFFICILE SENZA LA DOVUTA ESPERIENZA?


martedì 6 novembre 2012

La Cassa forense: come può essere rivista per i giovani avvocati ?

Lo abbiamo chiesto ad un giurista eccellente, l'Avv. Francesco Capecci, che, con impeccabile precisione, ha svelato l'arcano della Cassa forense e Giovani avvocati...
***
I giovani Avvocati sono – tutti – afflitti dal pagamento della Cassa forense. Superato il limite di reddito previsto per l’iscrizione, il primo anno vengono richiesti contributi eccessivi e per di più non rateizzabili.
Ma come è possibile ciò? Quali sono i criteri utilizzati per il calcolo del “tributo forzoso”?
Il criterio di calcolo del contributo è funzione dei minimi reddituali previsti dalla Cassa e pari, per l’anno 2012, a € 10.300,00 di volume IRPEF, su cui va calcolato il 13% (e sino alla concorrenza di redditi di 91.550,00 Euro) e a 15.300,00 di volume IVA, su cui va calcolato il 4% o “integrativo”. Il contributo integrativo è in realtà strutturato secondo il modello IVA, ossia è il cliente che lo paga al professionista che lo rigira alla Cassa, ragion per cui non sono previste riduzioni, mentre per il contributo soggettivo sino ai 35 anni vi è una riduzione del 50% ossia, in luogo di un minimo soggettivo di (10.300,00 x 13% = 1.339,00) si pagano solo 669,50.
Detto questo, posso capire che un giovane professionista veda nella Cassa una rapina a mano armata, perché mi toglie oggi per qualcosa che, se va bene, prenderò tra 30 anni, ma questo è il sistema pensionistico delle Casse Privatizzate, e quindi il concetto di tributo forzoso può starmi bene, ma è chiaro che si tratta dello stesso sistema con il quale i nostri padri e/o i nostri nonni hanno preso la pensione.
Il discorso, casomai, è che i soldi che oggi diamo tutti non servono per pagare la mia pensione, ma vanno nel calderone delle entrate per essere poi redistribuiti a tutti i soggetti che percepiscono dalla Cassa la pensione ; un sistema contributivo stretto si ha solo per la pensione modulare, dove le somme erano in un patrimonio separato, pensione modulare che sino al 2012 operava obbligatoriamente nella misura del 1% e volontariamente per il maggior importo ; il minimo obbligatorio è stato soppresso perché è stato riassorbito nel soggettivo (insomma non verso il 13 + 1 ma il 14%) per rispettare la stabilità a 50 anni delle Casse Previdenziali.
In altri termini, e torno sul concetto di prima, i soldi di chi paga oggi servono per pagare la pensione a chi oggi la percepisce, ma non sono la garanzia reale della mia pensione futura.
E’ mai stata prospettata una via alternativa idonea a riportare il sistema a maggior equità in modo da non gravare in maniera eccessiva sui  neo iscritti?
Va detto che della Cassa Forense come “problema” sociale nessun soggetto politico si era mai occupato organicamente sino alla Conferenza sulla Tutela dei Giovani Avvocati tenuta dall’Aiga nella primavera del 2004 a Gardone Riviera. Lì, per quanto a me noto, per la prima volta una associazione ha messo sul tavolo i problemi dell’equità intergenerazionale, della stabilità della  Cassa, della Governance della Cassa.
Equità intergenerazionale poiché il modello vigente permetteva di calcolare la pensione non su quanto versato nella vita professionale ma solo su alcuni anni “i migliori anni della nostra vita (professionale)” parafrasando Renato Zero. In particolare il modello prevedeva in origine i migliori 5 degli ultimi 10 anni (insomma dai 55 ai 65) poi i migliori 10 degli ultimi 15, insomma solo quelli “buoni”. Il che voleva dire non versare o versare una bazzecola per tutta la vita e pagare 10 anni (al massimo) per prendere cospicue pensioni.
E questo, da un punto di vista puramente attuariale, è una follia.
Va detto che il sistema oggi si è riallineato nel senso che la gran parte degli anni di versamenti vanno considerati ai fini del calcolo della pensione, essendo esclusi soli i peggiori 5 di tutti gli anni di contribuzione ma vigendo il sistema del “pro rata” chi ha maturato un certo criterio di calcolo se lo porta come “cadeau” sino alla pensione.
La stabilità della Cassa era (ed è) correlata al suicidio attuariale che denunciavo sopra. Attorno al 2004 era stato pubblicato uno studio attuariale (il rapporto CERP) che segnalava come la Cassa, secondo il trend vigente, sarebbe saltata a cavallo tra il 2023 ed il 2027, ma questo studio era rimasto praticamente segretato sino a quando il problema politico è stato messo sul tavolo in quella occasione. E la risposta di alcuni potenti della Cassa è stato un maldestro tentativo di “farsi amica” l’Aiga su cui, per carità di patria, sorvolo.
La Governance della Cassa aveva (e drammaticamente ha ancor oggi) a che fare con il fatto che, in occasione della riforma dello statuto, lo sbarramento all’elettorato passivo, che era di 5 anni di iscrizione, era stato portato a larghissima maggioranza a 10 anni, ed ancora oggi è così. I reiterati tentativi dell’Aiga di eliminare o quantomeno riabbassare a 5 anni la soglia sono falliti “forse” perché l’età media degli 80 delegati era attorno ai 60 anni (oggi si è abbassata grazie alla presenza di numerosi 40-50 enni eletti nelle liste dei Giovani Avvocati) e tra essi un cospicuo numero, almeno un terzo, era “pensionato”.
Colgo l’occasione per chiarire a tutti che il concetto di “pensionato” che noi abbiamo non corrisponde con quello di pensionato per il professionista, e sarebbe meglio parlare di percettore di pensione, visto che, in caso di pensione di vecchiaia (che si maturava a 65 anni salvo lo spostamento in avanti previsto dall’ultima riforma) il soggetto che percepisce la pensione non è obbligato a cessare l’attività professionale, ossia cancellarsi dall’albo, e, se per i primi 5 anni successivi il fatturato rileva al fine della definitiva quantificazione della pensione, dopo questi 5 anni la sua pensione è data e il collega continua a lavorare, sommando al reddito professionale la pensione percepita.
Va detto e precisato comunque che su tale reddito si paga a fondo perduto una quota di solidarietà, progressivamente innalzata dal 3 al 5 ed oggi al 7% (per effetto dell’intervento del Ministero del Lavoro, non per scelta volontaristica della maggioranza dei delegati), ma, dal punto di vista strettamente macroeconomico, si tratta di un 7% di contributo soggettivo (14% pagato dagli iscritti – 7% versato dai pensionati) che non entra in Cassa. E sono parecchi soldi
Quale potrebbe essere una alternativa “compatibile”, diciamo un giusto compromesso  tra la necessità della previdenza obbligatoria futura e la tutela “qui ed ora” dei  giovani avvocati?
Intanto una precisazione. Con la riforma dell’Ordinamento Professionale (se va in porto, ho una colazione da pagare se ce la fa…) è stato previsto all’articolo 21 comma 8 che l’iscrizione all’albo implica la coeva iscrizione alla Cassa Forense e che (comma 9) in caso di mancato raggiungimento dei minimi reddituali le somme versate saranno gestite con il sistema contributivo, previa determinazione da parte della Cassa dei diversi e minori minimi contributivi e dei casi di esenzione o riduzione dei contributi
Quindi, ed in parte, il sistema va a compromesso perché da un lato tutti dovranno essere iscritti alla Cassa Forense, dall’altro avranno una garanzia matematica che le somme versate saranno loro restituite. Questo ovviamente non crea una “alternativa compatibile” in senso proprio, ma permette da un lato di far pagare tutti, restringendo le sacche di elusione contributiva, dall’altro garantisce che quanto è stato versato non sia vano, sapendo però che versamenti miseri danno luogo a pensioni miserrime.
La soluzione potrebbe essere quella del passaggio totale al contributivo, avendo però chiaro il problema del “pro rata” ossia che chi ha maturato una certa quota ideale di pensione con una regola non può subire un mutamento delle regole in suo danno. Sul punto la Cassazione si è, ed aggiungo purtroppo, espressa reiterate volte e sempre nello stesso senso contro quelle casse previdenziali private che, sfruttando la previsione dell’articolo 1, comma 765, della “finanziaria 2006” avevano provato a modificare in senso equitativo il principio del pro – rata per la sostenibilità, esattamente come prevedeva la norma che citavo.
Sui sistemi di calcolo la Cassa è auto intervenuta in ennesime occasioni, anche da ultimo, ad esempio rideterminando i coefficienti di calcolo pensionistici (abbattendoli ad un tetto massimo dell’1,5% dall’1,75% precedente) ma anche qui, come in tutte le cose, vige il principio del pro rata, e quindi il sistema va in riallineamento in tempi drammaticamente lunghi.
Quale soluzione è auspicabile?
Personalmente credo che alla fine moriremo tutti di contributivo (già oggi per chi si è iscritto negli ultimissimi anni la differenza tra contributivo e retributivo calcolato sulla quasi totalità degli anni è modesta, come notavo prima), una soluzione potrebbe essere un sistema misto con una quota “sociale” di pensione parametrata secondo criteri retributivi e, se vogliamo, solidaristici, ed una quota applicata con stretti criteri contribuitivi.
Il problema è che i nostri padri e zii ci hanno lasciato una polpetta avvelenata (il debito pensionistico consolidato, ossia quello che dovremo pagare domani con le regole di ieri ed i soldi di oggi) che è una pesantissima zavorra per le nuove generazioni e che appare difficile rimuovere.
Quello che è per forza di cose non auspicabile ma doveroso è che le nuove generazioni contribuiscano a superare l’atteggiamento che l’avvocatura ha avuto nello scorso millennio verso la Cassa, cui faceva pendant l’idea di considerare il voto per i delegati non una battaglia di contenuti ma una specie di elezione suppletiva volta a rideterminare o controllare i rapporti di forza tra le varie componenti consiliari dei grandi ordini. Non tutti i delegati erano così, tanti erano così, e ricordo esperienze personali delle elezioni dell’ottobre 2004 in Cassa Forense.
Credo sia arrivato il momento che i giovani da un lato “facciano un casino che levati” appoggiando le battaglie di chi chiede di eliminare (e non so se sarà possibile) o quantomeno ri-abbassare lo steccato per l’elettorato passivo, anche con forme di protesta eclatanti stile “I’m not choosy, I can’t choose at all” o il modo più efficace che venisse in mente, dall’altro che si informino permanentemente su cosa avviene in Cassa Forense, e vadano a votare non per chi sponsorizza la lista (alla Cassa si vota a liste bloccate con il metodo di Hondt) o per chi ne fa parte, ma per i contenuti che quella lista propone e cerca di portare nel “parlamentino” dell’assemblea dei delegati.


domenica 4 novembre 2012

Intervista all'Avv. Antonino Galletti, coordinatore della commissione di diritto amministrativo dell’OUA, che ha proposto il ricorso al TAR romano dal quale è sorta la questione di legittimità costituzionale della legge sulla mediazione obbligatoria



Di seguito l'intervista all'Avv. Antonino Galletti, coordinatore della commissione di diritto amministrativo dell’OUA, che ha proposto il ricorso al TAR romano dal quale è sorta la questione di legittimità costituzionale della legge sulla mediazione obbligatoria.
Un giovane e brillante avvocato che ha accettato il mio invito ad offrire la sua personale esperienza per rispondere ad alcune domande sulle specializzazioni forensi e soprattutto sulle conseguenze della vexata quaestio della mediazione (non più) obbligatoria...
 
a) Avv. Galletti, negli ultimi anni ha partecipato e si è fatto promotore di diverse battaglie deputate a tutelare l'avvocatura ed, in particolare, i giovani avvocati.
Nel ricorso avverso il Regolamento del CNF sulle specializzazioni forensi, tra gli altri, contestava il divieto per i giovani avvocati di conseguire, nei primi sei mesi di professione, il titolo di specialista additandolo come “una obsoleta visione gerontocratica della professione”.
Il problema della specializzazione si pone in particolare con e per i giovani professionisti: Lei pensa che si dovrebbe scegliere sin da subito una materia da “coltivare” in modo esclusivo o che la specializzazione sia un passaggio successivo da prefiggersi solo dopo aver raggiunto una competenza generale ?
L’opportunità di dividere la famiglia forense in varie sottocategorie corrispondenti a, più o meno condivisibili ripartizioni per materia, implica la necessità di un serio approfondimento nell’interesse dei cittadini assistiti e dello stesso ceto forense.
Innanzitutto, solo a fronte della preventiva previsione (che appare lontano dall’essere attuale) di un giudice super specializzato potrebbe avere senso la previsione di una super specializzazione del difensore. Che senso ha affidarsi a un difensore “specializzato” se poi la causa è decisa da un giudice “generalista” (per esempio, da un pubblico ministero che per riavvicinarsi a Roma accetta un incarico come giudice del lavoro?).
Quali sono poi le materie di “specializzazione”: tutte quelle d’insegnamento universitario nelle varie facoltà di giurisprudenza ovvero solo le c.d. macro aree (civile, penale, amministrativo, tributario)?
In quale percentuale sul conseguimento del titolo di avvocato specialista contribuiranno la formazione in aula e l’esercizio concreto e documentato della professione mediante la dimostrazione di un certo numero di casi giudiziari già trattati nella materia?
A tutti questi interrogativi deve essere data una risposta seria, perché si tratta di incidere su questioni delicate che determinano l’affidamento del cittadino assistito e sono in grado di alterare anche la c.d. concorrenza tra i professionisti.
Oggi già esistono le specializzazioni universitarie. Siamo sicuri che, creando ulteriori sistemi alternativi, contribuiamo a fare chiarezza o rischiamo di peggiorare il sistema?
Il titolo di avvocato c.d. specialista ipotizzato dal CNF e poi dichiarato addirittura nullo dal TAR capitolino con la sentenza n. 5151 del 2011 a seguito del nostro fortunato ricorso non rispondeva agli interrogativi che ho posto, ma ne poneva altri addirittura inquietanti.
Innanzitutto, con quale autorevolezza il CNF, che si è fatto dichiarare nullo dal TAR il regolamento sulle specializzazioni, avrebbe potuto rilasciare da giugno 2011 il “bollino blu” di specialista (per esempio, in diritto amministrativo!)?
Perché ai giovani avrebbe dovuto, per ben sei anni, essere precluso il conseguimento del titolo?
Perché era stato previsto un trattamento di favore per gli anziani al fine di conseguire il titolo?
Perché in sede di prima applicazione solo cinque associazioni c.d. specialistiche avrebbero potuto organizzare i corsi teorici (s’intende a pagamento!) e addirittura loro membri avrebbero composto le commissioni d’esame?
Oggi la riforma professionale operata col regolamento contenuto nel DPR 137/2012 ha opportunamente recepito le indicazioni fornite dal TAR romano prevedento all’art. 2 co. 2 che “la formazione di albi speciali, legittimanti specifici esercizi dell’attività professionale, fondati su specializzazioni ovvero titoli o esami ulteriori, e' ammessa solo su previsione espressa di legge”.
In definitiva, è opportuno quantomeno un dibattito democratico e, dunque, parlamentare sull’argomento prima di introdurre disposizioni che rischiano di peggiorare di gran lunga la vita dei professionisti (soprattutto giovani), senza corrispondere a ragioni di utilità concreta neppure per gli assistiti.
b) Per specializzarsi è necessario un master o una scuola di formazione post universitaria oppure è più corretto ricercare uno studio in cui formarsi quotidianamente?
La formazione quotidiana è indispensabile per il professionista.
Oggi, in virtù di previsioni iper liberiste (forse sarebbe più corretto dire mercantilistiche) del mondo professionale è stato previsto che la pratica forense (orrendamente definita come “tirocinio”, evidenziandosi così il reale intento di equipararci ai bottegai) possa svolgersi addirittura prima della laurea, dandosi evidentemente per scontato che la laurea in giurisprudenza è un atto dovuto nei confronti del giovane che sia arrivato a un semestre di distanza dal traguardo. E’ poi stato previsto un tirocinio ridotto a diciotto mesi e che, dopo i primi sei mesi svolti senza laurea, il successivo anno possa essere svolto in modo alternativo presso scuole, università e addirittura in parte come “galoppini” da affiancare (a costo zero per l’Amministrazione) ai giudici.
In definitiva, sarà possibile presentarsi all’esame di abilitazione senza avere messo piede per una sola volta all’interno di uno studio legale.
L’indispensabile affiancamento del giovane laureato al professionista più esperto, che è l’essenza della pratica forense, viene disprezzato e nei fatti incentivato a beneficio delle solite lobby.
c) Dove, a Suo avviso, residua la gerontocrazia nell’organizzazione della nostra professione?
Se si volesse seriamente, per così dire, “aprire il mercato” ai giovani, occorrerebbe introdurre una seria selezione all’ingresso (ovvero il numero chiuso o almeno programmato nelle facoltà di giurisprudenza e l’esame di abilitazione senza codici commentati come per il concorso in magistratura), incentivando sia fiscalmente sia con l’accesso agevolato al credito la formazione di nuovi studi – meglio se in forma associata – tra giovani professionisti.
Gli Ordini e la Cassa forense potrebbero avere un ruolo propulsivo al riguardo.
d) Suggerirebbe ad un giovane professionista di divenire cassazionista mediante il superamento del relativo esame?
Gli esami non devono spaventare i giovani che, avendo da poco terminato il percorso di studi accademici, devono proseguire a studiare e approfondire le questioni d’interesse professionale e, dunque, il traguardo dell’esame da cassazionista non deve spaventarli, ma rappresenta un’opportunità per loro. Anche dinanzi alle magistrature superiori è necessario l’apporto di giovani seri e preparati.
2)
a) E' stato coordinatore della commissione di diritto amministrativo dell’OUA che ha proposto il ricorso al TAR romano dal quale è sorta la questione di legittimità costituzionale della mediazione obbligatoria.
Dopo l'intervento della Corte quale sarà l'effetto sui procedimenti di mediazione pendenti?
Appena sarà depositata la sentenza della Consulta, la mediazione perderà la connotazione dell’obbligatorietà e questo ci avvicinerà alle legislazioni dei Paesi più evoluti.
E’ stato un errore e un controsenso prevedere uno strumento conciliativo e, dunque, basato sulla volontà transattiva delle parti e poi pretendere di imporlo obbligatoriamente prima del processo (per di più accollandone gli oneri alle parti processuali, già gravate dal costante e indiscriminato aumento del contributo unificato).
E’ documentato che lo strumento della mediazione funziona negli ordinamenti dove già il processo è breve e non può essere introdotto – come è stato fatto da noi – per raggiungere il fine della deflazione del contenzioso, perché dove il processo è lungo e non esiste certezza della fase esecutiva ben difficilmente il debitore potrà trovare conveniente proporre un ragionevole accordo al creditore, ma continuerà a bearsi delle lungaggini processuali, corroborato nel suo intento dall’ulteriore periodo di tempo previsto per l’inutile espletamento del giudizio di mediazione.
b) Cosa risponde a quelli che hanno criticato questa vittoria come una vittoria da “corporazione”?
La critica è risibile. Non esistono corporazioni o lobby con 240 mila iscritti (circa 23 mila solo nella Capitale).
Peraltro, all’interno degli organismi di mediazione era importante e predominante la presenza degli avvocati ed erano i difensori ad accompagnare le parti alla mediazione.
L’idea di fare un “processino” prima del processo senza difensori era già fallita nell’applicazione pratica.
Nonostante tutta stampa sfavorevole nell’immaginario collettivo ancora oggi il difensore costituisce un baluardo al quale il cittadino che ritiene di essere stato danneggiato ricorre con fiducia e spesso lo studio del professionista addirittura costituisce il primo presidio di legalità nei territori a potata di mano dell’assistito.
c) Pensa che ci sarà un intervento legislativo correttivo per superare il vizio accertato dalla Consulta?
Speriamo che non s’intervenga di nuovo sull’onda dell’urgenza. Questioni così delicate e che impongono anche la risoluzione di problemi tecnici e di organizzazione generale del sistema devono essere ben ponderate e condivise con gli operatori (avvocatura, magistratura, consumatori).
Le riforme non possono essere introdotte avendo in odio una categoria e con la presunzione, tipica degli ignoranti, di essere depositari di verità assolute.
L’occasione fornita dall’intervento della Consulta può essere propizia invece per fare un primo bilancio sull’utilità concreta dell’istituto dopo averne testato la concreta applicazione e per prevederne l’incentivazione su base volontaria e con la necessaria presenza dei difensori. L’incentivazione al ricorso all’istituto deve essere fornita agendo ancora sulla leva fiscale e prevedendo percorsi semplificati per la fase esecutiva.


Seminari di deontologia e normativa sulla formazione per giovani avvocati

Buona domenica Colleghi!
Se siete iscritti al Consiglio dell'Ordine di Roma ed avete bisogno di fare incetta di seminari di deontologia ricordo che ai sensi dell'art. 4, comma 4 del REGOLAMENTO ATTUATIVO PER LA FORMAZIONE PERMANENTE OBBLIGATORIA PER IL TRIENNIO 2011/2013, aggiornato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma il 17 maggio 2012, i neo iscritti all'albo, entro il triennio, sono esonerati dagli obblighi formativi, ad eccezione di quelli in materia di ordinamento forense, previdenza e deontologia.
L'esenzione si estende anche  ai dottori di ricerca, i dottorandi di ricerca, gli assistenti ordinari, i ricercatori e i cultori della materia che abbiano svolto attività didattiche, nell’ambito di insegnamenti giuridici presso le sedi universitarie.
Quanto ai crediti deontologici dobbiamo prenderne 9, ossia in genere tre ogni anno, anche se vi è la possibilità di prenderli tutti insieme nello stesso anno.
Vi Segnalo pertanto questo seminario:
"Mer 7 Novembre "Avvocati e rapporti con i Magistrati: la deontologia in pratica" h13/16 (Sala conferenza della Chiesa Valdese - Via Pietro Cossa n. 40) 3 crediti deontologici.
E' possibile prenotarsi esclusivamente tramite il form presente all'interno del sito www.matteosantini.org. oppure inviando una email a diritto_famiglia@email.it
In caso di disdetta é OBBLIGATORIO, nel
rispetto dei principi deontologici di colleganza, inviare una comunicazione almeno 48 ore prima dell‘inizio dell‘evento onde consentire ad altri colleghi di subentrare nella partecipazione".
Se Volete segnalare altri seminari deontologici (e non) anche fuori Roma, Vi prego di lasciare un commento a questo post.
Vi ricordo che i crediti rilasciati da seminari accreditati presso altri consigli dell'ordine sono automaticamente riconosciuti dal nostro di Roma.
Vale lo stesso anche per gli altri consigli?
Chi risponde?



sabato 3 novembre 2012

Oggi intervistiamo l'avvocato che ha fatto dichiarare incostituzionale la mediazione obbligatoria..


  A breve il testo integrale dell'intervista.....

Ma le notifiche telematiche?

Come funziona la nuova notifica telematica?
Avete dubbi? Siete intenzionati a capire come funzionano o come si perfezionano?
Aspetto le Vostre domande.
L'esperto risponderà a tutte le Vostre incertezze

venerdì 2 novembre 2012

Illegittima la contribuzione pretesa dal CNF ai danni dei colleghi non cassazionisti

Vi segnalo questo comunicato importante a firma del Collega Antonino Galletti:
 
"La Commissione tributaria di Roma ha ritenuto illegittima la pretesa contribuzione del CNF ai danni dei colleghi non cassazionisti. E' stata premiata la posizione tenuta dall'Ordine capitolino a fare tempo dalla presidenza Bucci e mantenuta sino ad oggi. Ora tanti colleghi che hanno pagato ingiustamente, poiché i loro Ordini hanno riscosso per conto del CNF, potranno valutare se chiedere i rimborsi nei limiti della prescrizione"

giovedì 1 novembre 2012

Il Ddl anticorruzione è legge

http://www.leggioggi.it/2012/10/31/anticorruzione-e-legge-dalla-camera-ok-definitivo-il-testo/

Eventi a Roma oggi, per chi non è partito per pagare la Cassa


Buongiorno Colleghi!
Oggi Vi segnalo una serie di eventi e giretti da fare a Roma e dintorni, per chi non è partito per il ponte (e per pagare la Cassa)...

Sguardi dal Mekong: il Laos

mostra fotografica di Maurizio Cofini
Appassionato di fotografia e di studi demo-etno-antropologici, Maurizio Cofini ha iniziato a fotografare nel 1979, partecipando, e vincendo, diversi concorsi nazionali ed internazionali,curando anche servizi fotografici di opere teatrali. Appassionato di viaggi, soprattutto in oriente e nel sud-est asiatico, Cofini ne ha dato testimonianza in reportage fotografici, documentati in mostre dedicate a "Frontiere di sabbia", al Vietnam, a Cuba, per citarne alcune, ed ora al Laos. Interverranno all'inaugurazione della rassegna in Vallicelliana, che resterà aperta fino al 3 novembre, Corrado Ruggeri, Gaetano Cofini e Sandro Caracci.
Giovedì 18  ottobre ore 17.00 
Orario della mostra:
dal lunedì al sabato ore 10.00-13.00
fino al 3 novembre, ingresso libero.
Maggiori info su e da:  http://www.vallicelliana.it/index.php?it/22/archivio-eventi/460/mostra-sguardi-dal-mekong
Biblioteca Vallicelliana
Piazza della Chiesa Nuova n. 18

 

Neon. La materia luminosa dell'arte

Macro
dal sito ufficiale:
"Nel 1912, mentre Apolinnaire, Duchamp, Tzara e Breton misurano a grandi passi le vie di Parigi andando incontro al proprio destino, una piccola insegna di barbiere s'illumina al numero 14 del Boulevard Montmartre..." E' così che lo storico Luis de Miranda traccia l'inizio dell'evoluzione di un materiale che continua ai giorni nostri, e di cui NEON vuole offrire i risvolti artistici e creativi" (Cit. da http://www.museomacro.org/it/neon-la-materia-luminosa-dell%E2%80%99arte).

 

I Papi della memoria

Castel Sant'Angelo

dal sito del museo nazionale di Castel Sant'Angelo:
"La mostra è organizzata dal Centro Europeo per il Turismo presieduto da Giuseppe Lepore e dal Polo Museale della città di Roma diretto da Rossella Vodret, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, i Musei Vaticani, la Fabbrica di San Pietro, l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. La mostra si avvale anche di un comitato scientifico di grande prestigio, presieduto da Antonio Paolucci, ed è curata da Mario Lolli Ghetti, il quale ha selezionato un centinaio di documenti storici e capolavori d'arte, provenienti dalle raccolte vaticane e da alcuni fra i principali musei di tutta Italia. Il percorso espositivo si articola in sezioni tematiche ordinate in senso diacronico, che prendono l'avvio col primo Giubileo - 1300, Bonifacio VIII - e si concludono con l'ultimo Anno Santo" (cit. da http://castelsantangelo.beniculturali.it/index.php?it/22/eventi/38/i-papi-della-memoria).

 

Robert Doisneau. Paris en liberté

Palazzo delle Esposizioni
http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-023
mostra fotografica

Sulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente

Palazzo delle Esposizioni
http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-023
mostra fotografica

 
PERICO SAMBEAT QUARTET

Perico Sambeat : sax alto
Daniele Gorgone: pianoforte
Massimiliano Rolff: contrabbasso
Nicola Angelucci: batteria
"Il sassofonista Perico Sambeat è oggi considerato uno dei più grandi musicisti jazz di Spagna. La sua notorietà è la conseguenza della sua straordinaria carriera a livello internazionale contrassegnata da oltre 20 album come leader e un centinaio come sideman, con artisti del calibro di Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel, Tete Montoliu, Michael Brecker, Pat Metheny, e molti altri. Saldamente ancorato al potente e brillante linguaggio hard-bop, come testimoniano le sue strepitose collaborazioni si muove con primaria abilità nei territori moderni del jazz americano.
Durante la sua vita ha ricevuto numerosi premi, tra i quali spicca il "Premio Bird" dal North Sea Jazz Festival 2003, come migliore musicista. Finalmente, il prossimo dicembre 2012, calcherà anche i palchi dei jazz club e dei festival più prestigiosi d'Italia alla guida del suo quartetto italiano composto da Daniele Gorgone al pianoforte, Massimiliano Rolff al contrabbasso e dal batterista Nicola Angelucci" dal sito (http://www.alexanderplatz.it/01NOV_13.html).
ALEXANDERPLATZ JAZZ CLUB
Via Ostia, 9 - Roma 00192
info@villacelimontanajazz.com
06 39742171 - dalle 18,00.

 

Magnificenze a Tavola. Le arti del banchetto rinascimentale

15 giugno – 4 novembre 2012
Villa d’Este, Tivoli. Vi rimando al sito per maggiori info
http://www.villadestetivoli.info/news.htm#magnificenze
ecco il relativo comunicato stampa estratto dal sito suindicato:

"COMUNICATO STAMPA
Dal 15 giugno al 4 novembre 2012 Villa d’Este a Tivoli ospiterà la prima  grande mostra interamente dedicata all’arte del banchetto rinascimentale.
E’ proprio in quest’epoca infatti che l'arte del convito italiano raggiunge l’apice, assumendo la supremazia sulla scena europea. Il banchetto, stupefacente apparato all’interno del quale confluivano molte diverse competenze per ottenere gli effetti più coinvolgenti, affidava allo “spettacolo” della tavola e ai suoi simboli, il compito di rappresentare la grandezza del  principe.
Curata da Marina Cogotti, direttore di Villa d’Este e June di Schino, studiosa di storia dell’alimentazione italiana e docente presso l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università di Bologna, la mostra è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e realizzata dalla De Luca Editori d’Arte.
Una mostra che non poteva trovare una sede migliore delle splendide sale della Villa, uno dei monumenti più importanti del Rinascimento italiano, patrimonio dell’Unesco, ove verranno rievocati i fasti dei sontuosi convivi che rappresentavano per principi, cardinali e signori dell’epoca, come Ippolito II d’Este che realizzò la villa tiburtina, una particolare occasione di esprimere la propria magnificenza, attraverso un evento sociale che si trasformava in vero e proprio spettacolo.
Il Rinascimento rappresenta anche l’età dell’oro per i trattati della gastronomia, dell’imbandigione e della dietetica in Italia
Villa d’Este,  Sala della Fontana
 . La mostra intende far conoscere al grande pubblico il particolare contesto storico di conoscenze e di sapienza necessarie per raggiungere la perfezione nell’Arte del Bel Servire.
L'arte, la musica, il teatro, intervenivano appieno nel programma del convito, a cui contribuivano anche i grandi artisti con la loro opera, come Leonardo da Vinci, Tiziano, Giulio Romano e Benvenuto Cellini, che disegnarono splendide suppellettili per la tavola, allestirono meravigliose architetture effimere, o scelsero ceramiche e vasellame realizzato dai più grandi artisti dell’epoca. Finalità principale del banchetto rinascimentale era quella di stupire gli ospiti, facendoli partecipi di un evento all’interno del quale l’aspetto gastronomico era solo una delle componenti, poiché tutto, dalla scenografia alla preziosità degli oggetti della tavola, dalle decorazioni allestite fino ai riferimenti ai miti e ai simboli più sentiti contribuiva a rendere i commensali spettatori ed attori di un evento complesso.
Dietro le quinte operava una complessa struttura organizzativa governata dall’inflessibile regia degli “scalchi” e degli altri officiali preposti a quello che veniva chiamato l’Officio di Bocca, che sceglievano le vivande, i vini, gli intermezzi di musiche, canti e danze.
Molte e diverse le tipologie delle opere in mostra per ricreare le atmosfere rinascimentali: dai trattati dei più famosi esperti dell’epoca, come il trinciante Vincenzo Cervio, o lo scalco Cristoforo da Messisbugo, al servizio del duca di Ferrara. Vasi da pompa, preziose ceramiche e raffinatissime posate faranno da contraltare a mestoli ed attrezzi da cucina. Con lo straordinario arazzo Il Convito di Giuseppe con i fratelli, proveniente dal Palazzo del Quirinale, saranno in mostra anche preziose nature morte, disegni, tessuti dell’epoca, provenienti dai principali musei italiani, come il Bargello di Firenze, la galleria Estenseed il museo Civico di Modena, il museo degli Argenti di Firenze, il Museo della Natura morta di Poggio a Caiano.
Alle opere in mostra, si affiancheranno esempi di realizzazioni effimere destinate ai banchetti, come statue e trionfi di zucchero, salviette lavorate con preziose piegature secondo una tecnica ormai perduta, fino alla rappresentazione di una tavola imbandita, frutto di ricerche sulla trattatistica e sui documenti dell’epoca. Il catalogo, edito da De Luca Editori d’Arte, anche nella versione in lingua inglese, oltre alle schede delle opere in esposizione, presenta una ricca serie di saggi introduttivi sui diversi temi coinvolti: l’arte del banchetto, i vetri, la ceramica, i trattati, la musica, i tessuti, fino all’importanza del banchetto in una corte cardinalizia dell’epoca".